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Visualizzazione dei post da 2019

SOCIOLOGIA

CONTROLLO SOCIALE: insieme dei meccanismi sanzionatori attraverso i quali un sistema sociale previene la devianza o reagisce contro di essa tentando di ristabilire il rispetto per le norme sociali; è quindi strettamente legato all’ordine sociale. Esiste in tutte le società. DIFFERENZIAZIONE SOCIALE: processo attraverso il quale le forme sociali si suddividono in unità distinte; può essere vista sotto il profilo  processuale,tentando di specificare i meccanismi generativi;può servire come punto specifico dal quale descrivere le coordinate strutturali e culturali; può essere utilizzata come criterio onde rappresentare il passaggio tra due distinte situazioni storicamente specifiche. ISTITUZIONE SOCIALE : sono relazioni sociali che si sviluppano come processi di oggettivazione lungo l’asse strutturale e lungo quello dell’attribuzione di senso. Sono i punti focali dell’organizzazione sociale comuni a tutte le società. 3 aspetti: - Modelli di comportamento regolati da istit

SOCIOLOGIA: Istituzuoni sociali

Le Istituzioni . Con il termine “ istituzione ” si  indica un insieme di norme coordinate fra loro che definiscono e regolano in modo durevole i rapporti fra gli individui in un determinato contesto storico e geografico .  Sono tramandate di generazione in generazione e per questo radicate nell’esperienza quotidiana degli individui. Per il sociologo sono  istituzioni  il  matrimonio ,la  scuola ,la  religione ,lo  sport ,il  sistema giudiziario ,ecc. Esse sono però da considerarsi una realtà simbolica che tende ad oggettivarsi in una realtà concreta e visibile,nel senso che non si identifica con le risorse materiali e umane che però servono affinché essa possa concretizzarsi (esempio della scuola che non è le persone che ne fanno parte o l’edificio,ma il sistema scolastico che necessita delle risorse materiali). L’insieme di norme che indicano l’istituzione, si chiamano “ norme sociali ” ,ossia regole,scritte e non,che determinano come le persone devono comportarsi nelle s

PEDAGOGIA: La Ratio studiorum

Collegi La Compagnia di Gesù inizialmente non si proponeva di operare nel campo dell'educazione. In questi primi anni i collegi gesuitici erano dei meri internati per i membri della Compagnia che seguivano le lezioni universitarie a Parigi, Padova, Colonia, Alcalà, Coimbra, Valencia, Lovanio. Avendo tuttavia constatato l'inadeguatezza delle università dell'epoca, la Compagnia decise di integrare l'insegnamento universitario con lezioni ed esercitazioni. La  Ratio Studiorum  indicava anche i compiti dei diversi responsabili d'istituto. A capo di ogni collegio c'era un rettore, dal quale dipendevano due prefetti, il prefetto agli studi, tendenzialmente incaricato di sopraintendere agli studi superiori (filosofia e teologia), ed uno specificamente addetto agli studi inferiori. Vi erano norme specifiche anche per i bidelli. Le regole per gli studenti erano distinte fra quelle per gli alunni interni appartenenti alla Compagnia e quelle per gli studenti est

PEDAGOGIA: educazione nell'Europa cattolica tra seicento e settecento. RIFORMA CATTOLICA / PROTESTANTE

Per  Riforma Cattolica o Controriforma   si intendono quell'insieme di misure di rinnovamento spirituale, teologico, liturgico e di riorganizzazione con le quali la  Chiesa cattolica  riformò le proprie istituzioni a seguito del  Concilio di Trento . Già durante il  Concilio di Costanza  i padri conciliari avevano auspicato una riforma " nel capo e nelle membra "  [1] , ma fu a seguito della  Riforma protestante  che tale esigenza divenne urgente [2]  e si concretizzò nell'applicazione delle disposizioni conciliari tridentine. La  Riforma o Scisma protestante ,  nelle sue correnti principali della Riforma luterana e della Riforma calvinista, è il movimento religioso di separazione ( Scisma ) dalla Chiesa Cattolica avvenuto nel  XVI secolo , con risvolti politici di tipo  rivoluzionario , che ha portato alla nascita del cosiddetto " cristianesimo   evangelico ". Figura centrale alla quale si attribuisce la nascita del movimento protestante è l'ex- f

PSICOLOGIA: FREUD e l'inconscio

Pensiero di Sigmund Freud: cos'è l'inconscio? Il "rimosso" Secondo  Sigmund Freud , al contrario di ciò che si credeva al tempo, la “ psiche ” (mente) di un soggetto non è dominata da processi consapevoli ma, soprattutto, da un’ attività inconscia . La mente dell’uomo è paragonabile ad un  iceberg , in cui  l’inconscio  costituisce la struttura prevalente, mentre solo la punta visibile è rappresentata dal conscio. L’inconscio  è diviso secondo  Freud  in due zone:      -  il  “ preconscio ” : formato da contenuti che sono solo temporaneamente inconsci ma che, attraverso uno sforzo di attenzione, possono essere riportati alla luce. -  l’“ inconscio ”  o  “ rimosso ” : formato da elementi che sono mantenuti inconsci da una forza, detta “rimozione”, che può essere aggirata solo grazie a particolari tecniche psicoanalitiche. Come si accede all'inconscio? Per portare alla consapevolezza il “rimosso” o “inconscio”,  Freud  inizialmente utilizzava l’

PSICOLOGIA: Come si manifesta l'inconscio? FREUD

Come si manifesta l'inconscio? Lo studio del rimosso, dell’ inconscio , può seguire diverse strade. L’ inconscio , infatti, si manifesta in forma “camuffata” nei:   1. sogni .  Per  Freud , questi sono: “l’appagamento (camuffato) di un desiderio (rimosso)”. Il contenuto manifesto del sogno, infatti, cela un desiderio nascosto, inaccettabile che, per questo, viene censurato e trasformato in una forma diversa.  Interpretare i sogni  significa dunque scorgere ciò che l’Es non è riuscito a esprimere in forma diretta. 2. contrattempi quotidiani .  I contrattempi, i lapsus, le dimenticanze, secondo  Freud , costituiscono un compromesso tra l’intenzione cosciente e quella inconscia. Perdere, ad esempio, un oggetto succede perché associamo ad esso un sentimento negativo. 3. sintomi nevrotici .  Anche il sintomo, come il sogno manifesto, nasce nel momento in cui gli impulsi dell’Es rimossi si esprimono in altra forma. Secondo  Freud  tali specifici impulsi sono sempre di  origin

PSICOLOGIA: È possibile una società senza regole? FREUD

                     È possibile una società senza regole? Secondo  Sigmund Freud , la “civiltà” dà origine ad un  Super-io collettivo fatto di norme e divieti , la cui inadempienza genera, nell’individuo, una forte sensazione di angoscia. Inoltre la ricerca del piacere sessuale viene deviata sul lavoro e in altre attività socialmente accettabili. Nonostante ciò, il medico non ha dubbi. Ad un’umanità senza regole  ( anarchia ) , in cui sarebbe possibile esprimere qualunque desiderio, è sempre preferibile uno stato civile. Infatti, nella prima ipotesi, l’uomo, di natura aggressivo, non sarebbe felice e la sua vita sarebbe continuamente  in pericolo . - Sigmund Freud  si augura, dunque, che possa esistere uno Stato che mitighi il suo lato repressivo in modo che l’individuo poss a vivere un’esistenza il più possibile  appagante .   

PSICOLOGIA: Pensiero di Sigmund Freud: cos'è l'inconscio? Freud e la creazione della personalità

                 +Pensiero di Sigmund Freud: cos'è l'inconscio? Secondo  Sigmund Freud  la  personalità dell’individuo  si crea a partire dall’equilibrio (o squilibrio) di tre “istanze” inconsce:   1.  l’ Es : è, scrive  Freud , “la parte oscura, inaccessibile della nostra personalità”, “lo chiamiamo un caos, un calderone di impulsi ribollenti”, “ignora i valori, non conosce né il bene, né il male, né la moralità”. In una frase: “l’Es obbedisce all’inesorabile principio del piacere”; 2.  il  Super- io : è l’insieme delle proibizioni presenti nell’individuo nei primi anni di vita e che continuano ad accompagnarlo negli anni a seguire; 3.  l’ Io : è la parte organizzata della personalità che deve equilibrare le pressioni, spesso contraddittorie, dell’Es, del Super-io e del mondo esterno. Sull’equilibrio che l’Io riesce a raggiungere tra le diverse istanze si gioca, secondo  Freud , il raggiungimento di una  personalità normale o nevrotica . In un individuo normale,