PEDAGOGIA: educazione nell'Europa cattolica tra seicento e settecento. RIFORMA CATTOLICA / PROTESTANTE
Per Riforma Cattolica o Controriforma si intendono quell'insieme di misure di rinnovamento spirituale, teologico, liturgico e di riorganizzazione con le quali la Chiesa cattolica riformò le proprie istituzioni a seguito del Concilio di Trento. Già durante il Concilio di Costanza i padri conciliari avevano auspicato una riforma "nel capo e nelle membra" [1], ma fu a seguito della Riforma protestante che tale esigenza divenne urgente[2] e si concretizzò nell'applicazione delle disposizioni conciliari tridentine.
La Riforma o Scisma protestante, nelle sue correnti principali della Riforma luterana e della Riforma calvinista, è il movimento religioso di separazione (Scisma) dalla Chiesa Cattolica avvenuto nel XVI secolo, con risvolti politici di tipo rivoluzionario, che ha portato alla nascita del cosiddetto "cristianesimo evangelico". Figura centrale alla quale si attribuisce la nascita del movimento protestante è l'ex-frate agostiniano Martin Lutero, insieme ad altre figure di spicco quali Giovanni Calvino, Huldrych Zwingli, Thomas Müntzer e Filippo Melantone.
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Tradizionalmente, la storiografia identifica l'inizio della Riforma nel 1517, con l'affissione da parte di Lutero di 95 tesi, da discutere in un pubblico dibattito sulle indulgenze e in generale sull'opera della Chiesa. Lutero venne convocato a Roma per dimostrare la propria ortodossia: scegliendo, invece, di non sottoporsi a questo giudizio, il giovane professore di teologia dichiarava di non riconoscere più l'autorità della Santa Sede romana.
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