L'ADATTAMENTO ALL'AMBIENTE
Nel corso degli ultimi cinquantamila anni la specie umana si è differenziata, sul piano fisico, linguistico e culturale.
I gruppi umani si sono distinti tra loro per l'adattamento ai diversi ambienti del pianeta e si sono allontanati gli uni dagli altri.
Diffondendosi su tutta la terra, l'umanità ha occupato aree diversissime: le zone temperate dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa; quelle fredde dell'area circumpolare; la regione calda e umida delle fasce tropicali africane, dell'Asia e del centro e sud America.
È quindi logico che, in presenza di ambienti cosi differenti, gli esseri umani abbiano dovuto elaborare forme di adattamento molto diverse tra loro.
Adattandosi alle varietà degli ambienti diversi, sono il risultato di un processo lungo quanto la storia di Homo sapiens. Al centro di questo processo c'è il lavoro umano: un concentrato di energia fisica e di capacità di manipolare la materia grezza, di costanza nel saper osservare e fare esperienze, di abilità nel costruire e anche di fantasia nell'immaginare soluzioni sempre nuove di fronte a sempre nuovi problemi.
L'essere umano è un essere sociale e quindi vive in comunità: ciò gli consente di coordinare gli sforzi di un numero teoricamente incalcolabile di individui, moltiplicando quindi le sue capacità di cacciare, costruire, coltivare, coltivare, allevare, estrarre, produrre strumenti per produrre altri strumenti: L'organizzazione del lavoro è quindi alla base delle relazioni umane, e queste relazioni determinano rapporti di forza e di potere, di maggiore o minore ricchezza.
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